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Venerdì 6 settembre 2013 ho tenuto uno speech al Romagna Camp 2013 a Marina Romea dal titolo “La Psicologia della Ricerca sui Motori e le Aspettative degli Utenti”. Ecco un approfondimento alla mia presentazione.
Secondo lo studio del 2012 “The E-commerce Future”, pubblicato su Google Think Insights:
il 97% delle decisioni di acquisto cominciano su Internet.
E secondo un altro studio:
il 90% degli italiani che usano internet afferma che i motori di ricerca sono lo strumento più efficace per cercare informazioni.
Le persone cercano risposte sui motori di ricerca. Ma ciò che spesso si sottovaluta sono le modalità di formulazione delle query e le aspettative degli utenti che utilizzano i motori di ricerca.
Le persone non utilizzano i motori per navigare il web, ma perché hanno bisogno di trovare una risposta a una domanda.
Le domande possono essere di vario tipo e illimitate. Infatti ogni utente pensa diversamente e ogni persona formula domande in modo differente.
Cercare di capire la psicologia che sta dietro il processo di ricerca sui motori da parte delle persone, è quindi molto importante e può permetterci di ottenere maggiori risultati dalle nostre campagne SEO e PPC.
La gente non pensa in parole, ma solitamente pensa per concetti e immagini. Le parole sono convenzioni che ci aiutano a esprimere i concetti che abbiamo in mente.
Quando una persona ha un problema, forma nella sua mente un pensiero/concetto di come risolverlo, ma per fare una ricerca sui motori deve per prima cosa tradurlo in parole. E questa trasformazione da concetto a parole è differente per ogni utente.
In sostanza le query di ricerca sono pensieri trasformati in parole. Le keywords cercate sui motori sono il modo in cui gli utenti hanno trasformato in parole i concetti che avevano in mente. E gli utenti ricercano sui motori per trovare una risposta alle loro domande.
Nel fare un’analisi keywords per una campagna di search marketing è quindi fondamentale considerare tutte le possibili ricerche che potrebbero fare gli utenti, che potrebbero essere ad esempio:
Facciamo un esempio: una persona mangia un ghiacciolo e sente male a un dente.
Ognuno può tradurre questo problema in differenti parole, ad esempio:
È molto importante lavorare su più tipologie di termini per cercare di raggiungere in più modi possibili il nostro potenziale pubblico.
Una volta trasformati i pensieri in parole, gli utenti cercano una risposta. Vanno su un motore e scrivono le parole nel box di ricerca. Ma proprio in questo momento hanno delle aspettative sulla tipologia di risultati che si attendono di trovare.
Prima di compiere una qualsiasi azione le persone si creano infatti un’aspettativa di quello che sta per accadere.
Quando l’utente digita la frase di ricerca, ancora prima di cliccare il bottone “cerca”, si aspetta di visualizzare determinate informazioni nella pagina di ricerca. Ogni persona che fa una ricerca si aspetta di trovare una risposta alla sua domanda/problema.
L’utente scansiona i risultati alla ricerca di quello in linea con le sue aspettative. Se non ne trova neanche uno potrebbe anche fare una nuova ricerca.
È quindi importante cercare di creare una corrispondenza tra il nostro snippet organico o annuncio sponsorizzato e quello che l’utente si aspetta di trovare, cioè una risposta al suo problema.
Ecco perché il fatto di comparire tra i risultati di quella ricerca non può essere l’obiettivo finale, ma solo il punto di partenza di una campagna di search marketing.
Il motore di ricerca è solo un intermediario, un punto d’incontro tra domanda e offerta.
Nel momento in cui l’utente sceglie il nostro risultato tra quelli presenti in serp, appena prima di cliccarlo si fa una nuova aspettativa di quello che ci sarà sulla pagina di destinazione. Quindi giocano un ruolo molto importante sia gli snippet dei risultati organici e i testi degli annunci sponsorizzati, che la pagina a cui rimandano. Devono essere in grado di soddisfare le aspettative di chi ha fatto la ricerca. Devono fare in modo che l’utente trovi la risposta alla sua domanda.
E devono farlo in breve tempo, visto che:
40% dei consumatori abbandona un sito che ci mette più di 3 secondi a caricare.
(fonte: ricerca Forrester/Akamai)
Il 50 % degli utenti se ne va dalla Landing Page nei primi 8 secondi di visita
(fonte: Landing Page Handbook – Marketing Sherpa)
Riassumendo i passaggi del processo di ricerca sui motori:
Bisogna quindi lavorare su varie tipologie di termini per cercare di massimizzare la propria visibilità e soddisfare al meglio le varie aspettative degli utenti che ricercano.
Inoltre con la diffusione della ricerca vocale sia da mobile che da desktop si andrà probabilmente verso un sempre maggiore numero di ricerche sotto forma di domanda. E Google sta già lavorando in questo campo per fornire nel modo più preciso risposte (vedi Motore di Risposta).
Le aspettative degli utenti stanno cambiando rapidamente: i consumatori sono sempre più esigenti, danno per scontato di ottenere quello che vogliono nel momento e nel luogo in cui lo desiderano.
L’espansione del web ha aumentato notevolmente le aspettative degli utenti. Oggi chiunque utilizza un motore di ricerca si aspetta che da qualche parte nel web ci sia la risposta a quello che sta cercando.
Capire la psicologia della ricerca non è semplice, ma può aiutare a migliorare il processo che porta verso la conversione.
Ricordando però che l’essere posizionati con una determinata chiave non è l’obiettivo finale, ma è solo il punto di partenza verso i veri obiettivi che si vogliono raggiungere tramite il sito web!
Ecco le slide della mia presentazione al Romagna Camp 2013.
SEO Specialist dal 2004, aiuto le aziende a farsi trovare tra i risultati organici di Google.
Data pubblicazione: 7 Settembre 2013
Categoria: Eventi Web Marketing, Marketing e Comunicazione, Motori di Ricerca
Tag: Presentazioni e Slide Web Marketing
Mi sembra forviante il richiamo alla psicologia. Possiamo al più comprendere le intenzioni dell’utente dietro la sua ricerca per keywords o keywords + suggerimenti di ricerca che, in qualche, lo “condizionano”. Intenzioni più o meno tradotte in parole, frasi o domande. Ma i processi mentali che portanto una persona a digitare “dentista”, “studio dentistico” o “quanto costa togliere un dente”, come possiamo ricostruirli?
Grazie dell’intervento. Concordo con la conclusione: posizionamento (raggiunto) come punto di partenza e non come punto di arrivo.
Interessante articolo. Mi piacciono in particolare, le tue considerazioni sulle aspettative dell’utente. E’ proprio vero, quando fai click su un risultato della SERP hai un’aspettativa che se non viene rispettata ti induce a ritornare indietro per vedere il prossimo risultato. Ne terro’ conto la prossima volta che scrivere una meta description :-)
Ciao Riccardo e complimenti per il tuo blog interessante!