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Titolo: Permission Marketing. Trasformare gli estranei in amici e gli amici in clienti
Autore: Seth Godin
Editore: Parole di Cotone
Data di pubblicazione: 01/11/2000
Numero pagine: 210
Lingua: italiano
ISBN: 8882403955
Ho recentemente riletto questo illuminante libro di Seth Godin, vero e proprio pioniere del marketing applicato a internet. A più di 10 anni dalla sua pubblicazione, alcuni esempi trattati nel libro possono risultare datati, ma i concetti di fondo sono sempre attuali.
Seth Godin contrappone all’interruption marketing, cioè il marketing dell’interruzione utilizzato dai metodi pubblicitari tradizionali (esempio lo spot tv che ci interrompe mentre stiamo guardando una trasmissione interessante o la telefonata di un’azienda che vuole venderci qualcosa che ci interrompe durante la cena), il permission marketing.
Partendo dal presupposto che per i clienti la risorsa scarsa è il tempo, Seth Godin cambia l’ottica del marketing da push a pull e mette il consumatore al centro del nuovo sistema di marketing.
Invece di interrompere il consumatore per catturare la sua attenzione, i marketers devono cercare di conquistare il consenso del consumatore a prendere parte al percorso di vendita (“marketing consensuale”).
Si passa dal “cerco di colpirti mentre passeggi, e se scopro dove abiti, ti tempesto di offerte, sperando che a qualcuna tu dica di sì, magari per sfinimento”, al “dal primo incontro in poi, cercherò solo di sapere che cosa vuoi, cosa sogni e cosa ti farebbe piacere, e su quella base costruirò un rapporto di dare-avere e di scambio con te”.
In sostanza, mentre l’interruption marketer è un “cacciatore” che va a caccia di nuovi clienti caricando il fucile di proiettili e sparando nel mucchio finché non colpisce qualcosa, il permission marketer è invece un “agricoltore” che coltiva potenziali clienti in modo costante e graduale; prima zappa, poi pianta, poi innaffia e solo alla fine raccoglie i frutti.
Le forme di comunicazione di massa andavano bene quando c’erano poche alternative di prodotto e marca. Ora è fondamentale entrare in un rapporto di scambio con il cliente, chiedergli il permesso di conoscerlo meglio per offrirgli informazioni personalizzate.
L’interruption marketing si basa sull’interruzione perché lo scopo di qualunque tipologia di annuncio pubblicitario di questo tipo è quello di interrompere quello che gli spettatori stanno facendo con lo scopo di costringerli a pensare a qualcos’altro. Ma in un’epoca dominata dall’eccesso di informazioni, spot e in cui le persone hanno sempre meno tempo e sempre meno voglia di prestare attenzione a tutte queste interruzioni, l’unica alternativa percorribile è quella del marketing consensuale.
Con il permission marketing, infatti, viene offerta ai consumatori la possibilità di partecipare attivamente, e non di subire passivamente la comunicazione pubblicitaria. Il permission marketing offre l’opportunità di essere messi al centro del mercato, dialogando solamente con chi ha deciso di dare il suo consenso, garantendo la massima attenzione al messaggio.
Il marketing del permesso incoraggia i consumatori a prendere parte a una campagna di marketing a lungo termine, interattiva, nella quale vengono in qualche modo premiati per il solo fatto di prestare attenzione a comunicazioni la cui significatività è crescente.
Per utilizzare la metafora di Seth Godin, c’è un’analogia tra il permission marketing e il matrimonio.
L’interruption marketer acquista un vestito caro, scarpe nuove, accessori alla moda. Poi seleziona il migliore bar per single, ci entra, si dirige subito verso la persona più vicina e le propone il matrimonio. Se viene respinto ripete il procedimento con un’altra persona e con un’altra ancora. E quando esce a mani vuote dal bar, incolpa il vestito e le scarpe, e il sarto viene silurato. E allo stesso modo viene silurato l’esperto di strategia che aveva selezionato il bar. E quindi l’interruption marketer ci riprova in un nuovo locale.
Il permission marketer invece ha un approccio differente. Va a un appuntamento, e se va bene per tutti e due, si danno un altro appuntamento, e poi un altro ancora. E dopo dieci volte che escono insieme, le parti possono davvero comunicarsi reciprocamente i loro bisogni e desideri. E solo dopo un lungo periodo di frequentazione il permission marketer propone il matrimonio.
I tempi della domanda e dell’offerta limitati sono passati e l’offerta limitata è oggi quella dell’attenzione.
L’obiettivo del permission marketer è quindi quello di spostare i consumatori verso l’alto nella scala del permesso, trasformandoli da estranei in amici, da amici in clienti e poi in clienti fedeli.
Ecco i cinque passi che Seth Godin consiglia di seguire per “uscire insieme” ai vostri potenziali clienti:
Se vi occupate di marketing e non avete ancora letto questo libro (possibile?), vi consiglio il testo originale in inglese: “Permission Marketing: Turning Strangers into Friends and Friends into Customers”.
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Data pubblicazione: 17 Gennaio 2013
Categoria: Libri Marketing e Comunicazione
Tag: Seth Godin
Nel monumentale Marketing Management di Philip Kotler, l’attenzione al cliente non è un semplice accessorio del marketing ma il primo e fondamentale passo per ogni attività di marketing e comunicazione. Sapere chi è il cliente, conoscerne desideri e sogni, indiduarne i meccanismi di scelta e acquisto e, oggi, di ricerca delle informazioni, deve essere talmente ovvio per tutte le attività commerciali e imprenditoriali che (per assurdo) non dovrebbero nemmeno esistere persone che ogni giorno devono scrivere libri per ricordarlo. Tuttavia, essendo evidente dal numero impressionante di flop che si registrano fra le giovani e, ahimè, vecchie imprese, pare proprio necessario che ogni giorno qualcuno dotato di talento ed esperienza, ricordi, soprattutto ai nuovi “businessmen” che il primo passo non è “fare il prodotto” bensì individuare il mercato che potrebbe avere bisogno di un ipotetico prodotto. Creare un prodotto o servizio è “relativamente facile”, scoprire il potenziale cliente e la nicchia di mercato alla quale esso appartiene è infinitamente più complesso.
grazie per la sintesi del libro… lo comprerò di sicuro… ma perchè suggerisci la versione in INGLESE? quella in ITA fa pietà o è un tuo pregiudizio? grazie….
dimmi una cosa, seth godin quantifica quanto è scarsa questa risorsa TEMPO? cioè mette numeri e statistiche? perchè sto facendo un lavoro di tesi su quanto siamo bombardati dalla pubblicità spazzatura e sull’efficacia del passaparola come strumento per evitare di subire tutta la pubblicità per conoscere l’offerta migliore… grazie ancora per ogni suggerimento.
Stefano
@Stefano: è valida anche la versione italiana, solamente che attualmente penso sia fuori catalogo. Per quanto riguarda la scarsità della risorsa “tempo”, mi spiace ma non ci sono dati statistici nel libro.
Marino ti consiglio di leggere bene il libro perchè non hai capito il senso… se ti interessa conoscere questa teoria di marketing. Kotler è un punto fermo, qui si parla di altro. A me questo libro ha aperto la mente e mi ha portato a creare qualcosa di straordinario, credetemi funziona.
Salutami Kotler.
Riccardo fammi le fotocopie in italiano ti supplico devo farlo leggere al mio staff!