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Titolo: Le ventidue immutabili leggi del marketing. Se le ignorate, è a vostro rischio e pericolo!
Autori: Al Ries, Jack Trout
Editore: Anteprima Edizioni
Data di pubblicazione: 19 marzo 2009
Numero di pagine: 160
ISBN: 8888857249
ISBN-13: 978-8888857244
Al Ries e Jack Jack Trout sono due strateghi di marketing che, dall’osservazione e dall’analisi delle strategie i grandi aziende, hanno elaborato ventidue principi di marketing, delle “leggi” ispirate a criteri di buon senso che a lungo andare di solito il mercato premia.
Nonostante siano passati parecchi anni dalla prima edizione del libro, che risale al 1993, e alcuni esempi e dati sono un po’ datati, ecco una sintesi dei concetti di fondo delle 22 immutevoli leggi del marketing.
Il marketing è una battaglia di percezioni, non di prodotti. È molto più facile entrare per primi nella testa della gente che convincerla che il nostro prodotto è migliore di quello che è arrivato per primo.
Quando lanciate un nuovo prodotto, la prima domanda che dovete porvi non è “in che cosa questo nuovo prodotto è migliore della concorrenza?” ma “in quale categoria questo prodotto è il primo?”.
Se il marketing è una battaglia di percezione e non di prodotti, allora la mente ha la precedenza sul mercato.
Non esistono i prodotti migliori. Nel mondo del marketing esistono solo percezioni nella mente del cliente effettivo o potenziale.
La vostra strategia di marketing deve dipendere dalla tempestività con cui siete entrati nella testa della gente e, di conseguenza, da quale gradino della scala occupate. Più in alto siete, meglio è.
All’inizio una nuova categoria è una scala con molti pioli, ma gradualmente la scala diventa una faccenda a due pioli.
Nella forza c’è la debolezza. Se il leader è forte, un aspirante numero due dovrebbe sfruttare la forza del leader facendone una debolezza. Non cercate di essere migliori, cercate di essere diversi. Dovete scoprire l’essenza del leader e presentare l’opposto al cliente. Invece di emulare il leader, presentatevi come un’alternativa.
Ogni segmento è un’unità separata e distinta e ha il suo leader, che raramente è lo stesso della categoria originale.
Gli effetti a lungo termine sono spesso il contrario di quelli a breve termine. Pensiamo ai saldi: nel breve periodo aumentano il volume di affari dell’azienda, ma nel lungo periodo ci sono vari casi che dimostrano che i saldi riducano gli affari perché educano i clienti a non comprare a prezzi “normali” (in sostanza i saldi comunicano che i vostri prezzi normali sono troppo alti).
Meglio essere forte in qualche cosa che debole in tutto. Di più è meno: più prodotti, mercati, alleanze un’azienda realizza, meno soldi farà. Meno è più: per avere successo è meglio focalizzarsi su un determinato prodotto e costruirsi una posizione nella mente del potenziale cliente.
Le cose da sacrificare sono tre: la linea di prodotti (meglio ridurre la linea di prodotti che espanderla), il target di mercato (chi l’ha detto che dovete essere interessanti per tutti?) e il cambiamento costante (dove sta scritto che bisogna cambiare strategia ogni anno?).
Troppo spesso le aziende cercano di emulare il leader, ma non è una buona idea. Meglio cercare un attributo opposto in grado di contrapporvi al leader.
L’onestà è la miglior politica. Uno dei modi più efficaci per entrare nella testa del potenziale cliente è prima ammettere un fatto negativo, e poi trasformarlo in qualcosa di positivo.
Alcuni vedono il successo come la somma di piccoli sforzi eseguiti magistralmente, ma la storia insegna che nel marketing l’unica cosa che funziona è la singola mossa audace.
Una ricerca di mercato permette di misurare il passato, ma nessuno può prevedere il futuro con il minimo grado di certezza. Né i piani di marketing dovrebbero tentare di farlo.
La presunzione è nemica del successo nel marketing. Quel che occorre è obiettività. MA quando la gente ha successo tende a diventare meno obiettiva e spesso sostituisce il proprio giudizio a ciò che vuole il mercato.
Troppe aziende cercano di sistemarle cose invece di lasciarle perdere. A volte la strategia migliore è quella di riconoscere tempestivamente il fallimento e limitare le perdite.
Se le cose vanno bene, un’azienda non ha bisogno di montature pubblicitarie. Viceversa quando avete bisogno di montature pubblicitarie, solitamente vuol dire che siete nei guai.
Una moda passeggera è l’equivalente di un’onda nell’oceano, mentre una tendenza è come la corrente. Come l’onda una moda passeggera è molto visibile ma sale e scende con grande rapidità. Come la corrente, una tendenza è quasi invisibile ma è molto potente nel lungo termine.
Una soluzione per garantire che la domanda del vostro prodotto si mantenga nel lungo termine è quella di non soddisfarla mai del tutto.
Nemmeno l’idea migliore del mondo andrà molto lontano senza i soldi per farla decollare. Il marketing è un gioco che si combatte nella mente del cliente potenziale. Ma per entrare in quella mente servono i soldi.
Queste sono le 22 immutabili leggi del marketing. Se le ignorate è a vostro rischio e pericolo!
Il libro lo trovate su Amazon.
SEO Specialist dal 2004, aiuto le aziende a farsi trovare tra i risultati organici di Google.
Data pubblicazione: 12 Giugno 2013
Categoria: Libri Marketing e Comunicazione
Grazie Riccardo.
Ho apprezzato:
#15 La legge della Sincerità
#18 La legge del Successo: Il successo spesso porta all’arroganza, e l’arroganza porta al fallimento.
#19 La legge del Fallimento: Il fallimento va messo in conto e accettato.
Mentre comprendo benissimo la #22, ma ritengo che si possa comunque fare qualcosa soprattutto sfruttando tutte le opportunità che oggi il web di dona gratuitamente. Cosa ne pensi?
@Giuseppe: vero, concordo con te per la #22. Oggi ci sono sicuramente molte più alternative rispetto ai tempi della prima edizione del libro (1993).