BLOG
Nel 2005 la Procter & Gamble teorizzò il Primo Momento della Verità (First Moment of Truth – FMOT), cioè quel lasso di tempo (dai 3 ai 7 secondi) in cui il consumatore si trova davanti allo scaffale e decide quale prodotto comprare tra le varie marche disponibili.
Nel 2011 Jim Lecinski di Google ha introdotto un nuovo concetto, quello dello “Zero Moment of Truth”, inteso come il momento in cui il consumatore, una volta ricevuto lo “stimolo” va in internet per cercare informazioni e decide se acquistare o meno un prodotto.
Nel modello mentale classico di marketing esistono tre momenti fondamentali nel processo decisionale e d’acquisto delle persone:
Ma oggi il processo decisionale dei consumatori è cambiato, perché è cambiato lo scenario:
Che cos’è il Momento Zero della Verità? Il Momento Zero della Verità, o Zero Moment of Truth – ZMOT (pronunciato “zee-mot”) è un nuovo momento del processo decisionale e d’acquisto che consiste nella ricerca di informazioni in rete prima di recarsi in negozio. Gli utenti, una volta ricevuto uno “stimolo”, prima di recarsi in un punto vendita (o su un sito e-commerce) si informano leggendo le recensioni, i commenti e i giudizi degli altri utenti, chiedendo agli amici oppure consultando i social network, facendo ricerche sui motori di ricerca, consultando siti web, guardando video, e così via.
In pratica gli utenti si informano e decidono nel “momento zero della verità”, effettuando ricerche in rete, sui motori di ricerca ma anche sui social network.
Il momento zero della verità, quando si sta pensando all’acquisto di un prodotto, può avvenire in vari momenti della giornata e in tante situazioni differenti. Alcuni esempi di Zero Moment of Truth possono essere:
Google ad aprile 2011 ha commissionato uno studio a Shopper Sciences, che ha intervistato 5.000 consumatori per capire quali fonti influenzassero maggiormente le loro decisioni d’acquisto.
In media, nel 2011, i consumatori consultavano 10,4 fonti di informazione prima di prendere una decisione, mentre nel 2010 ne consultavano solamente 5,3.
E l’84% dei consumatori ha dichiarato che il momento zero della verità è stato fondamentale per la loro decisione d’acquisto. La ricerca di informazioni è stata decisiva nel passaggio da “indeciso” a “deciso”, addirittura più importante dello stimolo iniziale (76%). Lo stimolo ora porta gli utenti ad uno nuovo passaggio prima di recarsi allo scaffale nel punto vendita, quello della ricerca di informazioni in rete.
Altro dato importante è che il 54% dei consumatori dichiara di effettuare un confronto di prodotti prima dell’acquisto.
Il momento zero della verità ha queste caratteristiche:
Se il momento fondamentale dell’acquisto è quello in cui gli utenti si informano sul prodotto o servizio che vogliono acquistare, le aziende dovrebbero iniziare a preoccuparsi di come farsi trovare ed essere vincenti nel momento zero della verità.
Infatti essere presenti e farsi trovare nello Zero Moment of Truth, cioè nel momento in cui i consumatori stanno pensando di acquistare un prodotto o servizio, diventa cruciale.
L’azienda, sia che abbia un negozio fisico o un e-commerce, dovrebbe essere presente in modo attivo e farsi trovare in tutti quei canali che gli utenti utilizzano per ricercare informazioni, dai motori di ricerca, ai social network, ai forum, ai comparatori di prezzo, ecc., perché è proprio in quel momento che si determinano le intenzioni d’acquisto del consumatore.
Per prima cosa un’azienda dovrebbe farsi quattro domande:
Ecco sette consigli di Jim Lecinski per vincere nello ZMOT:
Ecco anche un paio di video sullo Zero Moment of Truth:
Per approfondire l’argomento vi consiglio di leggere l’ebook del libro “Winning the Zero Moment of Truth” di Jim Lecinski (managing director, US Sales & Service di Google), disponibile gratuitamente sul sito http://www.zeromomentoftruth.com/
SEO Specialist dal 2004, aiuto le aziende a farsi trovare tra i risultati organici di Google.
Data pubblicazione: 28 Agosto 2012
Categoria: Marketing e Comunicazione
Questo “New mental model” rispecchia molto la realtà dal mio punto di vista. credo però bisogni anche tener conto dell’età perchè molti tendono ancora a prendere decisioni senza alcun interesse soprattutto per inerzia nell’uso di computer e telefoni anche se non ho dati alla mano, vado un pochino per “second moment of truth” nella mia famiglia. Speriamo che questo nuovo modello spinga le aziende a produrre beni e servizi di qualità e che non venga la malsana idea di andare ad inquinare I fattori della ZMOT, esempio recensioni false.